Quale segno ci mostri per fare queste cose? (Gv 2, 13-25)
Gesù si presenta al suo popolo come vero profeta. Con molta prudentissima cura evita di rivelarsi come Messia. Non è questo né il tempo e né il momento. Le cose di Dio vanno fatte sempre sotto mozione dello Spirito del Signore. I Giudei comprendono il gesto di Gesù. Se Gesù è vero profeta, deve attestarlo con dei segni inequivocabili. Essi però dimenticano che il segno del profeta è la verità della sua parola. Gesù proprio questo segno dona loro: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Egli rimane nella verità del profeta, non esce da questa verità. Il tempio da distruggere non è quello di pietra. È invece il suo corpo, vero nuovo tempio di Dio. I Giudei lo distruggeranno e Lui lo riedificherà in tre giorni. È la risurrezione di Gesù il vero segno che deve aprire i cuori alla vera fede in Lui, Sacerdote, Re, Profeta di Dio per la redenzione del mondo. Essa fa la differenza tra tutti gli antichi profeti, compreso Mosè, ogni altro fondatore di religione e Gesù. Tutti gli altri sono nella morte.