VANGELO (Mt 23,27-32)
Siete figli di chi uccise i profeti.
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
Commento
La contaminazione invisibile è quella più pericolosa, perché invade, attacca, conquista, causa rovina e morte e neanche ce ne accorgiamo. Ai nostri tempi, a causa della rapidità in cui è possibile spostarsi da un luogo ad un altro, l’epidemia facilmente si può trasformare in pandemia. Basta un solo virus, una persona infetta e il mondo intero rischia la paralisi totale. È sufficiente poi una parola incontrollata, poco scientifica, mal detta, pronunciata a sproposito o in modo assai “volgare”, perché il panico si impossessi dei cuori e i disagi crescano a dismisura.
Di questa pandemia, o epidemia nascosta, invisibile, spirituale e non fisica, morale e non corporea, parla Gesù. Egli dice che i farisei oltre che sepolcri bene adornati all’esterno, sono sepolcri invisibili. Contaminano la gente e questa neanche sa di posare i piedi su una fonte inquinante: “Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo”. (Lc 11,43-44). Quando coloro che devono liberare l’uomo da ogni inquinamento di peccato, si trasformano in inquinatori invisibili per la gente, il mondo intero cade in un buio morale dal quale difficilmente ci si potrà risollevare.
Pensiamo per un attimo ad un maestro di verità che inquina la sua classe con la sua falsità, menzogna, errore, eresia, dicerie varie su Dio e sulla sua verità, tutti coloro che lo ascoltano si inquinano e diventano a loro volta soggetti inquinanti. È questa l’epidemia e la pandemia. In pochi anni tutto un popolo potrebbe risultare inquinato dalla falsità nascosta, insegnata da chi sarebbe dovuto essere un professore e un maestro della vera luce di Gesù Signore, un faro di verità e di sapienza evangelica.
L’ipocrisia mostra l’esterno bello. L’interno è pieno di ogni iniquità. Gli abiti del culto sono ornamenti stupendi, sontuosi. Il cuore che li indossa sovente è pieno di odio, astio, calunnia, falsa testimonianza, ogni sorta di cattiveria e di ingiustizia. A volte vi è anche il peccato contro lo Spirito Santo e tuttavia il culto viene celebrato. Ci si inginocchia con il corpo, ma non si possiede l’umiltà di chiedere scusa al fratello, di mettersi in pace con lui, di perdonarlo e di creare l’unità e la comunione.
Altra cosa che il mondo dell’ipocrisia sa fare bene e con molto garbo e questo: onora i santi morti. Uccide i santi viventi. Innalza mausolei ai profeti del passato. Elimina con disinvoltura i profeti del presente. Canonizza ed innalza i morti. Vitupera ed abbassa coloro che sono oggi amici di Dio e strumenti della sua verità. Questa è vera insipienza, stoltezza, cattiveria del cuore e della mente. Chi è capace di discernere la verità del passato deve essere anche capace di discernere la verità del presente e chi innalza i santi morti deve innalzare anche i santi che sono in vita. Se questo non avviene, è segno che l’ipocrisia consuma il nostro spirito e corrode il nostro cuore.