Se la devozione fa risplendere la vita

Se la devozione è autentica non rovina proprio niente, anzi perfeziona tutto; e quando va contro la vocazione legittima, senza esitazione, è indubbiamente falsa. Aristotele dice che l’ape ricava il miele dai fiori senza danneggiarli, e li lascia intatti e freschi come li ha trovati.ape sul fiore La vera devozione fa ancora meglio, perché non solo non porta danno alle vocazioni e alle occupazioni, ma al contrario, le arricchisce e le rende più belle. Qualunque genere di pietra preziosa, immersa nel miele diventa più splendente, ognuna secondo il proprio colore; lo stesso avviene per i cristiani: tutti diventano più cordiali e simpatici nella propria vocazione se le affiancano la devozione: la cura per la famiglia diventa serena, più sincero l’amore tra marito e moglie, più fedele il servizio del principe e tutte le occupazioni più dolci e piacevoli. Pretendere di eliminare la vita devota dalla caserma del soldato, dalla bottega dell’artigiano, dalla corte del principe, dall’intimità degli sposi è un errore, anzi un’eresia. E’ vero che la devozione contemplativa, monastica e religiosa non può essere vissuta in quelle vocazioni; ma è anche vero che, oltre a queste tre devozioni ce ne sono altre, adatte a portare alla perfezione quelli che vivono fuori dai monasteri. San Giuseppe, Lidia, san Crispino che vissero la perfetta devozione nelle loro botteghe; sant’Anna, santa Marta, santa Monica, Aquila, Priscilla, nel matrimonio; Cornelio, san Sebastiano, san Maurizio nella vita militare. Poco importa dove ci troviamo: ovunque possiamo e dobbiamo aspirare alla devozione.

San Francesco di Sales

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