Come essere presenti senza possedere

Parola di Dio
“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.”
(Matteo 5,8)
“Nulla possediamo, eppure tutto è nostro.”
(2 Corinzi 6,10)
Riflessione spirituale
Viviamo in un mondo che misura la presenza con il possesso. Se non hai, non conti. Se non controlli, non esisti. Ma il Vangelo ci insegna un’altra via: quella della contemplazione, che nasce dalla gratuità, non dalla proprietà.
Essere presenti senza possedere è un’arte sottile, ed è anche la via francescana per eccellenza. San Francesco ha scelto la povertà non per fuggire dal mondo, ma per abitarlo con cuore libero. Il suo sguardo era limpido, capace di accogliere ogni cosa come dono e non come merce.
Il contemplativo non chiude le mani: le apre. Non afferra, ma riceve. Sa vivere in mezzo alle cose senza lasciarsi possedere da esse. È un’anima leggera, che tocca la terra con gratitudine, senza attaccarsi, senza pretendere.
Gesù stesso è passato nel mondo “facendo il bene”, ma senza casa, senza beni, senza potere. La sua presenza era tutta amore, tutta dono. E chi lo incontrava sentiva di non aver bisogno di altro.
Oggi siamo chiamati a essere contemplativi nel quotidiano: nei gesti semplici, negli oggetti che usiamo, nei volti che incrociamo. Tutto può diventare occasione di incontro con Dio, se il nostro cuore non è pieno di sé.
Domanda per interiorizzare
Quali cose o relazioni rischio di “possedere” invece di viverle come dono? Riesco a essere presente senza volere controllare tutto?
Piccolo impegno
Scegli oggi un gesto di distacco volontario: rinuncia a qualcosa che non è necessario, oppure lascia spazio a qualcun altro in una conversazione o in una decisione. Vivilo come atto di libertà e fiducia in Dio.
Preghiera finale
Signore Gesù,
Tu che hai camminato nel mondo
senza nulla possedere
ma donando tutto te stesso,
donami un cuore libero e contemplativo.
Fammi abitare le cose senza attaccarmi,
vivere le relazioni senza dominarle,
accogliere ogni giorno come un dono che non mi appartiene.
Amen.