Questo mio figlio era morto ed è tornato in vita (Lc 15, 1-3.11-32).
La parabola del figlio minore che abbandona la casa del padre ci insegna che la volontà di farvi ritorno è essenziale perché il Padre accolga il figlio e lo rivesta della sua dignità di figlio. Oggi tutto si vuole trasformare in accoglienza. Trattasi però di un’accoglienza senza la Legge, contro la Legge, in disprezzo della Legge. Si vuole il perdono senza conversione, pentimento, volontà di ritornare nella casa della Parola di Cristo Gesù. Farisei e scribi escludevano dall’accoglienza per cattiva interpretazione della Legge, per sostituzione della Legge con la tradizione dei padri. Noi accogliamo, commettendo lo stesso peccato. Abbiamo sostituito la Legge con i nostri pensieri. Quella dei farisei era esclusione di non salvezza. Anche la nostra è accoglienza di non salvezza. Si inverte la storia, rimane però sempre la non salvezza. Il nostro peccato è però più grande. Con la nostra accoglienza senza Legge, contro la Legge, in disprezzo della Legge, giustifichiamo ogni peccato e trasgressione, dichiariamo buona ogni falsità.