Vangelo del 03/11/2020

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Mi sono appena sposato e perciò non posso venire. (Lc 14, 15-24)

La gioia di Dio si ferma dinanzi alla volontà dell’uomo. Questi può rifiutare l’invito. Può decidere di curare i suoi affari terreni. Può rinunciare di recarsi al banchetto della vita eterna. Questa verità del rifiuto dell’uomo è essenza, sostanza della rivelazione. Chiunque la dovesse abolire, cancellarla, sappia che nega la stessa verità ontologica dell’uomo, che è la sua stessa natura. L’uomo è questa possibilità: dire sì al suo Dio ma anche dire no. “Non voglio servirti. Non ti servirò”. Dinanzi alla volontà dell’uomo si ferma ogni dono di grazia, anche l’onnipotenza di Dio si paralizza.
I servi sono mandati. Chi ascolta l’invito e viene, gusterà il banchetto eterno della vita. Chi non viene, rimarrà nei suoi beni della terra che non potranno essere portati nell’eternità e lì sarà spoglio, vuoto, nudo. Soffrirà la fame e la sete in eterno. Questa verità non va cancellata. Chi la cancella pecca contro Dio e contro l’uomo.

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