Venerdì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

VANGELO (Mc 8,34-9,1)
Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.

In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».

Commento

Mostrare la propria fede un tempo era un onore, una via per il martirio, per essere in tutto conformi a Cristo Gesù. Oggi invece ci si vergogna non solo di essere cristiani, ma addirittura di professare una qualche idea morale. Si viene subito ridicolizzati se una persona dovesse asserire di credere in questo o in quell’altro comandamento della Legge del Signore, oppure di non voler trasgredire qualche altra legge morale.
Il Salmo ci rivela che è sempre possibile vergognarsi della Legge del Signore. Per questo viene insegnata la preghiera per liberarsi da ogni vergogna: “Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti e la custodirò sino alla fine. Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge e la osservi con tutto il cuore. Guidami sul sentiero dei tuoi comandi, perché in essi è la mia felicità. Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso il guadagno. Distogli i miei occhi dal guardare cose vane, fammi vivere nella tua via. Con il tuo servo mantieni la tua promessa, perché di te si abbia timore. Allontana l’insulto che mi sgomenta, poiché i tuoi giudizi sono buoni. Ecco, desidero i tuoi precetti: fammi vivere nella tua giustizia. Venga a me, Signore, il tuo amore, la tua salvezza secondo la tua promessa. A chi mi insulta darò una risposta, perché ho fiducia nella tua parola. Non togliere dalla mia bocca la parola vera, perché spero nei tuoi giudizi. Osserverò continuamente la tua legge, in eterno, per sempre. Camminerò in un luogo spazioso, perché ho ricercato i tuoi precetti. Davanti ai re parlerò dei tuoi insegnamenti e non dovrò vergognarmi. La mia delizia sarà nei tuoi comandi, che io amo. Alzerò le mani verso i tuoi comandi che amo, mediterò i tuoi decreti” (Salmo 119 (118) 33-48). Questa preghiera va fatta ogni giorno, perché facile cadere nella vergogna e per rispetto umano disobbedire alla Legge santa del nostro Dio e Signore.
Cosa significa per noi discepoli di Gesù non vergognarci di Lui? Significa che con fermezza di mente e di cuore, con profondo convincimento del nostro spirito, con la verità piena che abita nel nostro intimo, dobbiamo proclamare dinanzi al mondo intero che Lui è il solo, l’unico, il vero Redentore, Salvatore dell’umanità. Non ve ne sono altri. Solo Lui è stato costituito dall’unico vero Dio, suo unico e solo Mediatore di verità e di grazia. Solo in Lui si conosce il vero Dio e solo per Lui il vero Dio viene e prende dimora nel nostro cuore. Dove Cristo è assente, anche il vero Dio è assente e noi siamo nella nostra idolatria ed empietà che consuma e distrugge la nostra vita.
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi». Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».
Riconoscere Cristo Gesù dinanzi agli uomini significa altresì che la sua Parola è la sola di vita eterna. Tutte le altre: filosofiche, teologiche, psicologiche, antropologiche, rituali, occasionali, momentanee, sono tutte parole che devono trovare la verità in quella di Gesù Signore. Gesù ci chiede di scegliere sempre la sua Parola, senza alcuna vergogna o rispetto umano. Se noi ci vergogniamo di Lui sulla terra, perché non lo abbiamo testimoniato come il nostro unico e solo Redentore e Salvatore, anche Lui si vergognerà di noi dinanzi al Padre suo che è nei cieli e per noi non ci sarà posto nel suo Paradiso. Saremo condannati alla morte eterna. Se invece lo avremo testimoniato e avremo scelto sempre la sua Parola come norma di vita, il Paradiso sarà nostro.

Questa voce è stata pubblicata in Generale. Contrassegna il permalink.