Dalla «Imitazione di Cristo»
Non fare gran caso se uno è per te o contro di te, ma preoccupati piuttosto che Dio sia con te in tutto quel che fai.
Abbi buona coscienza e Dio saprà ben difenderti. Nessuna perversità umana potrà nuocere a colui che Dio vorrà aiutare. Se tu sai tacere e sopportare, sperimenterai senza dubbio l’aiuto del Signore.
Egli conosce bene il tempo e il modo di liberarti, e perciò devi rassegnarti alla sua volontà.
Spetta a Dio aiutare e liberare da ogni situazione difficile.
Spesso giova assai, per meglio conservare l’umiltà, che gli altri conoscano i nostri difetti e li riprendano.
Quando uno si umilia per i suoi difetti, placa facilmente gli altri e dà soddisfazione a coloro che gli sono ostili.
Dio protegge e libera l’umile, lo ama e lo consola; egli si china verso l’umile, gli elargisce grazia abbondante e dopo l’umiliazione lo innalza alla gloria.
Egli rivela all’umile i suoi segreti e dolcemente lo attrae e l’invita a sé.
L’umile, quando ha ricevuta un’umiliazione, rimane bene in pace, perché sta fisso in Dio e non nel mondo.
Non credere di aver fatto alcun progresso se non ti ritieni inferiore a tutti.
Mantieni anzitutto in pace te stesso e così potrai pacificare gli altri. L’uomo operatore di pace giova più dell’uomo dotto.
L’uomo passionale trae al male anche il bene e facilmente crede al male.
L’uomo buono e sereno volge tutto a bene.
Chi è veramente in pace non sospetta di nessuno; chi invece è malcontento e inquieto è agitato da molti sospetti: né lui è in pace, né lascia in pace gli altri.
Spesso dice quel che non dovrebbe e omette quel che gli converrebbe fare. Egli bada a quel che gli altri devono fare e trascura invece quel ch’è suo dovere.
Sii dunque zelante prima con te stesso e così potrai essere zelante anche con il tuo prossimo.
Tu sai bene scusare e colorire le tue azioni, ma non vuoi accettare le scuse degli altri.
Sarebbe più giusto che tu accusassi te stesso e scusassi il tuo fratello.
Se vuoi essere sopportato, sopporta anche tu gli altri.