Lunedì della XIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

VANGELO   (Mt 8,18-22) Seguimi.
seguimi In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque  tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli  del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il  capo». E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare  prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia  che i morti seppelliscano i loro morti».

Commento
La coraggiosa intercessione di Abramo è un esempio meraviglioso di  familiarità e di rispetto verso Dio. Abramo gli parla come parlerebbe ad  un uomo: “E se ci fossero cinquanta giusti… Se ce ne fossero  quaranta… trenta… venti… dieci”; sa però di non averne il diritto:  “Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e  cenere…”. Ma si direbbe che Dio nella sua condiscendenza desideri  essere pregato così, ed ogni volta si piega alla richiesta di Abramo:  “Non la distruggerò. ..”. E così confermato il ruolo salvifico dei santi  nel mondo.
Abramo però non osa andare fino in fondo nella sua preghiera; dovrebbe  chiedere: “E se ci fosse un solo giusto?”. Ma nelle epoche più remote  dell’Antico Testamento era talmente forte il senso della responsabilità  collettiva, che una simile preghiera non era neppure pensabile. Sarà  Gesù l’unico giusto che salverà tutta l’umanità, prendendo su di sé il  peccato del mondo.
Nel Vangelo odierno lo vediamo, Gesù, mitezza infinita e infinita  condiscendenza, affermare con forza l’urgenza di seguirlo, e smantellare  le possibili illusioni. Allo scriba che gli dice con entusiasmo:  “Maestro, io ti seguirò dovunque andrai”, risponde come il più povero,  l’ultimo degli uomini: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del  cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”.  “Va’, vendi quello che hai…”. E la stessa esigenza: occorre essersi  liberati da ogni bene terreno per seguire Gesù, sovranamente libero.  Poi, già su questa terra, egli darà il centuplo, ma chi cerca il  centuplo non cerca Gesù. La risposta al discepolo che gli domanda di  poter prima seppellire il proprio padre è affermativa, ma perentoria:  “Seguimi, e lascia i morti seppellire i loro morti”. Gesù non vuol dire  che dobbiamo venir meno alla pietà verso i defunti; vuol ribadire  l’importanza di seguirlo, e subito, passando sopra realtà e doveri anche  importanti.
Gesù si rivela anche così Figlio di Dio. Egli sa quali ricchezze divine vuol comunicarci ed è quindi deciso:
“Seguimi”; tutto il resto non ha importanza di fronte al fatto di essere con lui.
Noi abbiamo già la felicità di seguirlo; dobbiamo però essere sempre  vigilanti e domandarci: “Sto veramente seguendo lui e non le mie  inclinazioni?” per poter riprendere la giusta direzione dietro di lui,  se fosse necessario, verso la pienezza della vita.

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