Venerando colei che orienta a suo Figlio

La Vergine rappresenta veramente qualcosa di supremo, ma nell’ordine creato, e la sua trasparenza è  quella, divinamente attraente, del sacramento che non può che gettarci in Dio. E quindi tutti gli omaggi nei suoi confronti, come tutte le credenze che si riferiscono a lei, hanno un carattere rigorosamente cristocentrico.  Che Maria ci doni Gesù e che essa ottenga tutto ciò che lo fa vivere in noi, è quanto si intende quando si dice che essa è mediatrice di ogni grazia; il che non vuol dire altro che essa è sempre, nei suoi rapporti con lui, la Madre di Gesù. La sua azione è cristocentrica come lo è il suo essere; la sua influenza è ovunque debba “germinare il Salvatore”, ovunque risplenda qualche riflesso della vita del Signore.. Il che vuol dire che Maria è universale, come è attuale, secondo il suo modo proprio che è, sempre e dovunque, di cedere il passo a Gesù. E significa allo stesso tempo affermare che essa tende solo a produrre in noi un’unione sempre più immediata e più personale con Gesù. La trasparenza della Vergine non può avere altro effetto che far maturare la nostra, affinché la chiarezza del Verbo ci invada completamente. Essa non è il nostro fine ultimo, ma il sacramento diafano che ne fa irradiare su di noi la luminosa magnetizzazione. Maria rende il nostro essere tanto più presente a Dio, tanto più interiore alla vita di Gesù, quanto più siamo filialmente docili alla sua influenza materna. Essa non è la sorgente, ma l’”acquedotto” che ci collega alla sorgente; essa non è la sapienza, ma la sede della sapienza; essa non è la vita, ma il giardino chiuso da cui sgorga il fiume della vita.

Maurice  Zundel

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