Il cristiano in lotta con Cristo

Quella in cui il cristiano si trova coinvolto è una guerra propriamente escatologia, ossia una battaglia risolutiva per le sorti del mondo e prelude alla definitiva sconfitta delle forze del male. Paolo identifica queste forze con i falsi profeti che sostenevano la necessità, per chi approdava alla fede dal paganesimo, di sottoporsi alle legge mosaica. Cristo crocifisso e risorto ha già compiuto la sua parte, ora tocca ai suoi seguaci, misticamente uniti a lui con il suo aiuto, portarla a compimento nel “giorno malvagio”. Le armi sono: la verità di Cristo e del Vangelo contro l’errore e la menzogna degli eretici; la giustizia che proviene dalla fede e non dalle opere della Legge; la pace che unisce giudei e gentili nella chiesa che Cristo ha costituito distruggendo il muro dell’odio che scaturiva dalle prescrizioni della Legge; la parola di Dio per giudicare e annientare, come una volta i profeti, la menzogna di coloro che predicano per ingannare; la salvezza che si fonda sulla speranza garantita dallo Spirito di Cristo elargito nel battesimo e non nella circoncisione; infine la fede o sana dottrina che ripari i fedeli dalla maldicenza velenosa e bruciante degli eretici. Dobbiamo renderci conto che noi ci troviamo in una situazione rischiosa; è rischioso e pericoloso vivere il vangelo fino in fondo. Avere il senso del rischio, delle difficoltà è realismo, un realismo che ci permette di vedere le vie dell’avversario, ma sentendoci piene della forza di Dio.

Antonio Gentili  

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