L’umanità ha un grande bisogno di speranza. Quando speriamo attendiamo che si verifichi qualcosa di gradito, favorevole e buono che porti felicità e serenità. A volte è il solo sentimento che ci permette di andare avanti e in questo periodo i nostri fratelli terremotati ci sono di esempio su questa virtù con le loro parole dolenti, ma piene di speranza (unita all’impegno personale) in un futuro di rinascita delle loro vite familiari e lavorative. La “speranza” cristianamente intesa si unisce alla virtù della fede, per cui noi confidiamo in una Persona, le cui qualità ci autorizzano a sperare un futuro favorevole, sia per la nostra vita in terra che per l’aspirazione alla visione beatifica di Dio nella vita eterna.
Nadia Sbisà