Perché tutto è grazia, anche ciò che non abbiamo capito
«Canterò senza fine le grazie del Signore.»
(Sal 89,2)

Lode a Dio che cammina nella nostra storia
Signore, noi Ti lodiamo.
Ti riconosciamo nei giorni limpidi e nelle notti pesanti, quando tutto sembrava spezzarsi o quando la vita ci ha sorriso senza motivo.
Tu sei stato fedele: anche quando non Ti abbiamo percepito, Tu non hai smesso di cercarci.
Grazie per i doni che non sappiamo nominare
Grazie per i volti incontrati, per i passaggi nascosti, per i piccoli miracoli quotidiani che solo Tu hai visto.
Per le volte in cui ci hai rialzati, per chi ci ha voluto bene, per chi ha pregato per noi in segreto, senza apparire.
Per le lacrime che hanno purificato il cuore, e per le ferite che hanno aperto porte nuove.
Grazie anche per i giorni difficili
Non sono stati inutili.
Ci hanno insegnato a non vivere di illusioni, a cercare l’essenziale, a restare umili.
Quando abbiamo detto: “Non ce la faccio”, Tu ci hai risposto: “Io sono con te”.
E questo è bastato per non crollare.
Noi Ti lodiamo, Dio della pazienza
Hai aspettato senza stancarti.
Hai creduto in noi quando noi non credevamo più in noi stessi.
Hai custodito la nostra fede fragile come brace nel vento.
Non ci hai mai lasciati soli.
Una nota francescana: la gratitudine come sguardo nuovo
Francesco d’Assisi ringraziava anche quando tutto sembrava perduto:
quando la salute lo abbandonava, quando i fratelli si allontanavano, quando la notte era lunga e il corpo segnato dal dolore.
Non si lamentava: lui benediceva.
Diceva: «Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto» (FF 286).
Il suo segreto era semplice e gigantesco: vedere Dio in ogni cosa, anche in ciò che feriva.
Oggi vogliamo imparare da lui questa arte: ringraziare mentre tutto grida il contrario.
Ora Ti consegniamo l’anno che si chiude
Tutto ciò che è stato: le vittorie, gli sbagli, le omissioni, le paure.
Nulla andrà perso, perché Tu ricicli il male, trasformi il dolore, custodisci l’invisibile.
Se qualcosa resta incompiuto, Tu lo completerai nel tempo opportuno.
E benedici l’anno che verrà
Benedici i nostri sogni e le nostre stanchezze.
Benedici chi amiamo e chi ci ha fatto soffrire.
Benedici le nostre case, le nostre comunità, la Chiesa e il mondo ferito.
Concedici la grazia di ricominciare, senza portare rancori, senza nutrire paure.
Come bambini nelle Tue mani
Tu sei il Signore della storia e della vita.
A Te, che sei Padre, Figlio e Spirito Santo, affidiamo ogni giorno che verrà.
Noi Ti lodiamo, Ti benediciamo, Ti adoriamo.
Oggi, domani e per l’eternità.
«A Dio che ha il potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, a Lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù»
(Ef 3,20-21)