Dalla luce esteriore alla luce interiore
Parola di Dio
“Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore?”
(Salmo 27,1)
Riflessione spirituale
Il sole sorge ogni giorno, puntuale, silenzioso, fedele. Non chiede nulla, eppure dona tutto. La sua luce scalda la terra, colora i cieli, nutre la vita. Ma a chi ha occhi spirituali, il sole parla anche di Dio. È icona luminosa del suo amore, riflesso della Sua fedeltà che mai viene meno.
San Francesco, nel suo Cantico, chiama il sole “frate Sole”: non lo adora, ma lo riconosce come segno, messaggero, parabola della luce divina. E lo trasforma in preghiera.
Anche noi possiamo fare lo stesso. Guardare il sole e imparare da lui: essere costanti nel bene, generosi nel donare, fedeli nel servire, capaci di illuminare senza pretendere nulla. E, soprattutto, lasciare che la luce che vediamo fuori ci ricordi la luce che ci abita dentro.
Dio è luce — ce lo dice San Giovanni — e chi vive nell’amore cammina nella luce. Il sole fuori può diventare così un richiamo al sole dentro: alla presenza viva di Dio in noi, alla fiamma dello Spirito, alla luce della coscienza.
E quando la luce del giorno si fa preghiera, anche la notte ha meno paura.
Domanda per interiorizzare
Lascio che la luce di Dio illumini anche le zone d’ombra della mia vita? So riconoscere nella luce del sole un invito alla preghiera e alla gratitudine?
Piccolo impegno
Oggi, durante il giorno, fermati almeno una volta davanti alla luce del sole. Chiudi gli occhi e lascia che scaldi il tuo volto. Ringrazia Dio per la Sua luce e chiedigli di accendere la tua vita con la Sua presenza.
Preghiera finale
Dio della luce,
Tu sorgi ogni giorno come sole fedele,
senza rumore, senza pretese,
e illumini anche i miei passi incerti.
Fammi vivere alla Tua luce,
camminare nella verità,
riflettere il Tuo amore come fa il sole
che splende sui buoni e sui cattivi.
Rendimi luce che scalda e non brucia.
Amen.