In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. (Gv. 13, 16-20)
Gesù parla ai suoi senza alcuna reticenza. Anche loro, se vogliono essere suoi veri discepoli, devono farsi in Lui Servi sofferenti del Padre. Anche loro devono espiare il peccato del mondo. Devono caricarsi delle loro colpe e portarle sul legno del loro martirio spirituale e fisico, dell’anima e del corpo. La Chiesa di Gesù Signore non è quella trionfante, del successo, del potere, della conquista dei posti di comando.
Essere cristiani e non conformarsi al Crocifisso realmente e spiritualmente è un controsenso. Un Maestro Crocifisso vuole discepoli anch’essi crocifissi per dare speranza a questo mondo. Ogni volta che si innalza una croce nell’anima o nel corpo di un discepolo di Gesù è il segno che il Maestro sta espiando nel suo corpo che è la Chiesa le colpe dei suoi fratelli.