Vangelo del 09/04/2020

lavanda dei piedi

Li amò sino alla fine (Gv 13, 1-15)

Che cos’è questo amore? E’ Gesù stesso, è il suo corpo squarciato, il suo sangue versato. È il Pane disceso dal Cielo per rimanere fra noi. La realizzazione dell’amore, la sua concreta manifestazione non passa attraverso oggetti esteriori, sacrifici rituali, pratiche strane, esercizi razionali. L’amore è il dono di sé, totale. Sino alla fine. Come si ama? Donando la vita. Gesù è modello di donazione. Gesù consegna se stesso, per noi. In noi, invece, l’amore si spezzetta, si frammenta, si divide, perché noi siamo frantumati dalle ferite del peccato. E pensiamo che quanto vale fra le mura domestiche non valga in ufficio o in piazza; che la fede sia relegata a spazi e momenti specifici; che i legami religiosi non incrocino significativamente le relazioni ordinarie. Gesù, invece, è Sommo Sacerdote proprio perché fonde inscindibilmente il credere e il vivere; è Corpo che vive nel Pane eucaristico per condividere la semplicità di una presenza che dura ‘sino alla fine'; è Servo che si china a lavare le piaghe dell’umanità che cammina con i piedi appesantiti dal peccato. Nulla rimane escluso dall’agire salvifico di Dio.
E il collante di tutto è l’amore. L’amore totale. L’amore sino alla fine.

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