Vangelo del 14/03/2020

Figliol Prodigo Rembrandt

Padre ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. (Lc. 15, 1-3.11-32)

Nel capitolo 8 della lettera ai Romani appare chiaro che laddove ci sia peccato il Padre perdona se c’è consapevolezza e pentimento sincero delle proprie colpe.
D’altra parte questo è anche nella natura umana, quale buon genitore infatti non è disposto a perdonare il proprio figlio sempre e comunque? Aspetta di vedere in lui il pentimento sincero, il riconoscimento del proprio errore affinché possa far tesoro dell’esperienza negativa che ha fatto, del dolore che ha inflitto, per poi azzerare tutto con il perdono e da quel punto ricominciare. Così il Signore è disposto a perdonarci, in quanto Suoi figli, ogni volta che sinceramente Gli chiederemo scusa dal profondo del cuore, avviliti ed amareggiati per averLo offeso, tradito, dimenticato.

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