Sabato della V settimana di Pasqua

VANGELO (Gv 15,18-21)
Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Commento

La persecuzione del giusto è una costante del male. È come se il male esistesse per combattere il bene e di conseguenza per eliminare il giusto che intesse la sua vita di solo bene. Questa verità così ci viene insegnata dall’Antica Scrittura.  Se questa regola vale per il giusto, molto di più vale per il profeta, il quale ha il mandato da parte del Signore di chiamare ogni uomo a fare ritorno nella Legge dell’Alleanza, convertendosi con tutto il cuore, dopo aver abbandonato la via del male. Era questo il vero dramma vissuto da Geremia, profeta fragile nella sua umanità.

Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me. Quando parlo, devo gridare, devo urlare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno. Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo. Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». 1Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa! Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori. Maledetto il giorno in cui nacqui; il giorno in cui mia madre mi diede alla luce non sia mai benedetto. Maledetto l’uomo che portò a mio padre il lieto annuncio: «Ti è nato un figlio maschio», e lo colmò di gioia. Quell’uomo sia come le città che il Signore ha distrutto senza compassione. Ascolti grida al mattino e urla a mezzogiorno, perché non mi fece morire nel grembo; mia madre sarebbe stata la mia tomba e il suo grembo gravido per sempre. Perché sono uscito dal seno materno per vedere tormento e dolore e per finire i miei giorni nella vergogna? (Ger 20,7-18).

Per Gesù e i suoi discepoli la persecuzione sarà come l’aria che respirano, come l’acqua che bevono, come il pane di cui si saziano. Missione e persecuzione sono una sola cosa. Loro esistono per crocifiggere il mondo. Il mondo li crocifiggerà. Li eliminerà. Li condannerà. Li distruggerà. Loro annullano il peccato. Il peccato li annullerà.

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