VANGELO (Mt 5,43-48)
Siate perfetti come il Padre vostro celeste.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Commento
L’imitazione di Dio è l’unica regola di verità per ogni suo adoratore. Chi adora il Signore in spirito e verità, deve agire come Lui agisce, comportarsi come Lui si comporta, pensare come Lui pensa, volere ciò che Lui vuole. Questo significa che noi dobbiamo perennemente guardare verso di Lui, senza mai distogliere lo sguardo dalla sua vita. Questo vuol dire che non è verso il Dio di ieri che noi dobbiamo guardare, ad esempio, al Dio dell’Esodo, di Giosuè, di Davide, dei Profeti, dei Salmi, della Sapienza di Israele. Questa rivelazione ci dice come Dio si è rivelato loro progressivamente, giorno dopo giorno, aggiungendo sempre più verità e carità alla sua conoscenza.
Quando noi blocchiamo la rivelazione a ieri, noi abbiamo il Dio di ieri, non il Dio di oggi. Noi invece siamo chiamati a camminare con il Dio di oggi, di quest’opra particolare della storia. Un esempio servirà a farci comprendere ogni cosa. Se noi guardiamo al Dio dell’Esodo, abbiamo un Dio. Se guardiamo al Libro della Sapienza, che racconta gli eventi dell’Esodo e li comprende alla luce di circa mille e più anni di rivelazione, abbiamo un Dio totalmente differente. È lo stesso Dio, ma con una carità e una verità che sono presentate in una perfezione raggiunta in un millennio di educazione e di formazione del popolo. Se poi andiamo all’Apocalisse che presenta lo stesso Dio, lì vi è ancora un altro mondo di verità e di carità.
Chi allora ci condurrà nella pienezza della verità del nostro Dio e Signore? Cristo Gesù è venuto e ci ha rivelato tutto l’immenso amore del Padre. Rivelazione e comprensione non sono però la stessa cosa. La croce di Cristo è manifestazione della divina carità. Ma noi abbiamo compreso la croce nella pienezza del suo mistero di amore e di verità? No di certo. Come facciamo ad entrare nel cuore di questa rivelazione, nella quale è contenuta tutta l’essenza del nostro Dio? La risposta ce la dona lo stesso Cristo Signore: “Non ve l’ho detto dal principio, perché ero con voi. Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà” (Gv 16,4-15). È lo Spirito del Signore che giorno per giorno dovrà introdurci nel mistero della divina carità, in modo che noi siamo a sua perfetta immagine.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Vi è infinita differenza tra l’amore di un pagano e quello di un cristiano. L’amore del cristiano è amore verso i nemici, è preghiera verso i persecutori, è espiazione vicaria di ogni loro peccato, è offerta della nostra vita alla morte per la vita di ogni altro uomo, è piena gratuità sempre, è libertà da ogni umano interesse. È anche farsi poveri con i poveri e peccatori con i peccatori, per la loro redenzione, salvezza, benessere.