Lunedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

VANGELO (Lc 13,10-17)
Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

Commento

La giusta, perfetta interpretazione della Legge è solo dallo Spirito Santo nell’uomo e dall’uomo nello Spirito Santo. Nella Chiesa di Dio essa è il frutto del lavorio di tutta la comunità credente, sotto la guida degli Apostoli, in comunione con Pietro, al quale spetta per diritto divino l’ultima parola. Questa via è la sola santa. Altre non esistono.
Gesù è pieno di Spirito Santo, conosce la volontà del Padre, può dare la giusta, corretta, attuale interpretazione della Legge del Padre suo. Vuole che ogni credente abbia questa stessa capacità. Una religione, una fede, nella quale il singolo è privo della capacità di cogliere il bene più grande, di certo non è vera, perché non è da Dio.
È da Dio quell’uomo capace in ogni istante di discernere qual è la vera volontà di Dio. Non è certamente da Dio, anche se dice di esserlo, colui che vive con la Legge del Signore un rapporto di totale e completa falsità. Non dimora in Lui lo Spirito Santo.

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