San Fiorenzo

San Fiorenzo eremita

Verso il 718 una carta dà a un abate il titolo di “rettore di S. Fiorenzo di Glonna, il cui prezioso corpo riposa là, nel paese del Poitou”: è la prima menzione di s. Fiorenzo.

L’abbazia del Monte Glonna era già allora molto potente. Situata su un costone che domina la Loira, press’a poco a metà distanza fra Angers e Nantes, favorita da Carlomagno che l’utilizzò come fortezza contro le incursioni dei Bretoni, incendiata una prima volta verso l’845 dai Bretoni stessi, devastata in seguito dai Normanni, essa si ristabilì verso l’850 e approfittò dell’anarchia feudale per assicurarsi un potente dominio e sottrarsi a ogni giurisdizione episcopale.
Dal sec. VII, almeno, i monaci veneravano Fiorenzo, un santo locale, forse uno dei primi apostoli della contrada, che consideravano loro fondatore, e questo santo oscuro beneficiò della potenza dell’abbazia, e delle molteplici traslazioni delle sue reliquie, nel Poitou, nell’Orleanese, fino a Tournous nella Borgogna, prima di giungere a Saumur nell’Anjou, dove, dopo le invasioni normanne, il monastero poté essere ricostruito e ritrovare la potenza del passato. Il Monte Glonna, chiamato S. Florent-le-Vieil, rimase un priorato dipendente da S. Florentlès-Saumur, o S. Florent-le-Jeune. Rapite nel 1077 dal conte di Vernadois, e da lui donate alla collegiata di Roye (Somme), la quale prese allora il nome di St. Florent, le reliquie di questo santo furono riprese nel 1475 da Luigi XI e divise tra Roye e Saumur.
Un santo così conteso non poteva rimanere senza storia; nel sec. IX, quindi, gli si creò una vita di sana pianta: se ne fece un fratello di s. Floriano, martirizzato nell’attuale Austria l’anno 304; sfuggito alle sue guardie, come s. Pietro, giunge in Gallia dove s. Martino (che in realtà non è ancora nato) lo ordina prete; si ritira sul Monte Glonna dove caccia via dei serpenti e compie miracoli abituali a questo genere di romanzi, prima di morire a 123 anni. Non possiamo pretendere esattezza storica da un monaco che vuole solamente esaltare il preteso fondatore della sua abbazia ed edificare i suoi confratelli.
Durante la Rivoluzione francese, S. Florent-leVieil fu il punto di partenza e uno dei focolai della resistenza dei contadini cattolici alle leggi antireligiose, resistenza nota come “guerra della Vandea”, e uno dei suoi capi, Bonchamps, è sepolto nella chiesa dell’abbazia, oggi parrocchiale. Oggi, vicino alla chiesa, la canonica occupa ciò che resta delle fabbriche del monastero e molti luoghi dei dintorni conservano il nome di St. Florent. Qualche rara reliquia del santo, salvata dalla Rivoluzione, fu deposta, nel 1828, sotto l’altare della chiesa di Saint-Hilaire-Saint-Florent, presso Saumur. La diocesi di Angers festeggia sempre il preteso fondatore della sua più celebre abbazia non il 22 settembre, data del Martirologio Romano, perché questo giorno è occupato da s. Maurizio. patrono della diocesi, ma il 25 dello stesso mese. Alcuni codd. del Martirologio Geronimiano del sec. VIII portano la menzione di Fiorenzo al 30 dicembre, indicando inspiegabilmente come luogo di celebrazione l’Ile d’Yeu (Oia): “Oia insula, sancti Florenti confessoris”. Gli stessi codd. ne ricordano una traslazione al 27 giugno.


Autore:
Jean Exenou

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