Perdono d’Assisi

annunciazione porziuncolaIl serafico Padre Francesco, per il suo singolare amore verso la  Beatissima Vergine, ebbe sempre particolare cura della chiesetta  dedicata a Santa Maria degli Angeli, chiamata anche Porziuncola. Qui  egli prese stabile dimora con i suoi frati, qui diede inizio con santa Chiara all’Ordine delle Clarisse, qui concluse il corso della sua mirabile vita.
Per questa Cappella il santo Fondatore ottenne da papa Onorio III  la storica indulgenza, che i Sommi Pontefici confermarono  successivamente ed estesero a numerose altre chiese. Per questi gloriosi ricordi l’Ordine serafico celebra con gioia la festa di Santa Maria degli Angeli.

Questo luogo è veramente santo e abitato da Dio

Dagli scritti di Fra Tommaso da Celano (Le due Vite, Ed. A. Signorelli,        Roma 1954, L. Macali o.f.m. conv., pp. 207-208; 137)  Il  servo di Dio Francesco, di statura piccola, di mente umile, di professione minore,  nel tempo che visse quaggiù, per sé e per la sua fraternità scelse  una particella di mondo, per il solo fatto che non gli fu assolutamente        possibile servire Cristo altrimenti, che avendo qualche cosa dal mondo.  E non senza una rivelazione e predisposizione divina, già in antico, fu chiamato Porziuncola quel luogo che doveva toccare in sorte a coloro che desideravano di non avere nulla di proprio in questo  mondo.Vi sorgeva una chiesetta dedicata alla Vergine Madre, la quale per la sua singolare  umiltà meritò di essere elevata, dopo il Figlio, alla dignità di capo di tutti gli eletti. In essa ebbe inizio l’Ordine dei Minori, e come sopra un saldo fondamento, crebbe e si moltiplicò il loro nobile edificio. Il Santo amava questo luogo più di ogni altro, comandò ai frati di  venerarlo con rispetto speciale e volle che lo custodissero sempre come        specchio di vita religiosa, in umiltà e altissima povertà, riservandone però la proprietà agli altri, e ritenendone per sé e per  i suoi soltanto l’uso. Vi si osservava una rigidissima disciplina in tutto, nel  silenzio e ne lavoro e in tutte le altre prescrizioni della regola.        Senza tregua, giorno e notte, la fraternità dei Minori di quel luogo  era occupata nel lodare Dio e, tutti soffusi di una mirabile fragranza,  vi conducevano una vita veramente angelica. Frate Francesco infatti, pur sapendo che il regno del cielo  si può raggiungere ovunque e che la grazia divina non trova difficoltà a scendere sugli eletti ovunque si trovino, tuttavia si era accorto per propria esperienza che il luogo della chiesa di S. Maria della Porziuncola godeva di una maggiore abbondanza di grazia, ed era frequentemente visitato da spiriti celesti. Spesso quindi diceva ai frati: «Guardatevi, figli, dall’abbandonare  mai questo luogo. Se ve ne cacciassero fuori da una parte, rientratevi  dall’altra. Questo luogo infatti è veramente santo e abitato da Dio.  Qui il Signore moltiplicò il nostro piccolo numero; qui illuminò i  cuori dei suoi poveri con la luce della sua divina sapienza; qui accese  le nostre volontà con il fuoco del suo amore; qui, chi avrà pregato  con devozione, otterrà quello che chiederà, e chi mancherà sarà        punito più gravemente. Perciò, figli, ritenete degno di ogni onore il  luogo della dimora di Dio, e con tutto il trasporto del vostro cuore  rendete in esso lode al Signore».        

 

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