Macrina era la primogenita dei dieci figli di Basilio ed Emmelia, famiglia del Ponto in Grecia e famiglia benedetta da Dio in quanto fra i suoi figli abbiamo oltre s. Macrina anche s. Basilio Magno, vescovo di Cesarea, s. Gregorio vescovo di Nissa, e Pietro sacerdote e monaco.
Macrina chiamata la Giovane, perché portava il nome della nonna paterna anch’essa santa, Macrina l’Anziana, fu educata fin dalla più tenera età nelle Sacre Scritture e sin dall’adolescenza era dotata di una particolare bellezza, cosicché molti erano i pretendenti alla sua mano; il padre come era costume, scelse per lei il più adatto; ma questo fidanzato fu rapito all’affetto della ragazza da una morte immatura.
Macrina allora finse di considerare come un vero matrimonio il suo fidanzamento e giurò fedeltà al defunto giovane, come sposa che attende il marito lontano per una lunga assenza.
Rimasta in casa, aiutò molto la madre nell’accudire ed educare tutti i fratelli, tanto più che era rimasta vedova dopo la nascita del decimo figlio.
Quando sistemati adeguatamente tutti i figli rimasero sole, Macrina convinse la madre a ritirarsi con lei nella solitudine di Annesi presso Hore nel Ponto, sulle rive del fiume Iris, per fondare un monastero in cui le avrebbero seguite le loro domestiche.
Macrina fu molto influente sul fratello Basilio, il quale lasciò la vita mondana di erudito per abbracciare, verso il 356 la vita monastica, poi divenne vescovo di Cesarea nel 370, tornando a rivedere la sorella nel monastero nel 376; ordinò sacerdote il fratello minore Pietro, che viveva in un monastero vicino a quello della sorella; Basilio morì il 1° gennaio 379.
Alla morte della madre avvenuta nel 373, Macrina divenne superiora del monastero; di ritorno dal Concilio di Antiochia del 379, Gregorio divenuto vescovo di Nissa, volle passare per Annesi per visitare la sorella, ma la trovò nei suoi ultimi momenti di vita; poterono avere solo un ultimo colloquio di alto tenore spirituale e dopo una magnifica preghiera elevata a Dio, Macrina morì (380).
La sua ‘Vita’ e la sua spiritualità ci è stata narrata in importanti opere scritte dallo stesso s. Gregorio di Nissa.
Il suo corpo fu sepolto nella chiesa dei ‘40 martiri di Sebaste’, a poca distanza dal monastero, dove già erano i corpi dei suoi genitori; ai funerali, presente il vescovo del luogo, partecipò una gran folla di fedeli.
La sua memoria liturgica compare in tutti i calendari e Martirologi Orientali al 19 luglio, mentre in Occidente è menzionata in alcuni si e altri no, finché non fu inserita definitivamente nel ‘Martirologio Romano’, sempre al 19 luglio con l’annuncio: “In Cappadocia, s. Macrina vergine, sorella dei santi Basilio Magno e Gregorio di Nissa”.
Autore: Antonio Borrelli