VANGELO (Mt 18,12-14) Dio non vuole che i piccoli si perdano.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
Commento
Chi è Dio? È Colui che sempre è andato alla ricerca dell’uomo smarrito, confuso, lontano, nascosto, perso. La storia della salvezza è questa ininterrotta ricerca che Dio fa verso l’uomo che ha abbandonato la sua casa. Cristo Gesù è l’inviato del Padre. Lui viene e subito inizia a percorrere città e villaggi in cerca di quest’uomo. La Sacra Scrittura ci rivela una grandissima verità: non è l’uomo che cerca Dio. È sempre Dio che cerca l’uomo. Cristo Gesù è la suprema, perfetta, completa, ricerca che Dio fa della creatura da Lui fatta a sua immagine e somiglianza.
Chi è il cristiano? È un perfetto imitatore di Dio e di Cristo Gesù. È Colui che Dio ha scelto e inviato perché cerchi l’uomo smarrito, confuso, perso, che ha abbandonato la via della verità e della giustizia e lo conduca nella casa del Padre. Il Dio invisibile si è fatto visibile e nella visibilità della carne è venuto a cercare l’uomo. Il cristiano è la continuità della visibilità di Cristo Gesù, visibilità della sua missione e della sua opera, della sua parola e del suo sacrificio. Come Dio, in Cristo Gesù, ha preso su di sé, sulle sue spalle l’uomo smarrito e lo ha portato nell’ovile della sua paternità, così dicasi di ogni discepolo di Gesù: lui è chiamato per andare a cercare la pecorella smarrita, fuggita via dall’ovile, e ricondurla al suo Pastore.
È questa la legge della missione cristiana. È questa la regola di Dio per una buona e santa evangelizzazione. Invece oggi questo non avviene più. Si pensa che proferendo alcune regole di giustizia retributiva, commutativa, distributiva, proclamando alcuni principi cosiddetti non negoziabili sull’essere umano, si svolga la missione che è di Dio, di Cristo Gesù e che Dio e Cristo Gesù oggi esercitano per mezzo del cristiano, illuminato e pervaso di Spirito Santo. La vera missione è quando si riporta non un’anima a dei principi universali di retta giustizia o di sana moralità, bensì quando la pecore smarrita ritorna al suo ovile, fa parte del gregge di Cristo, diviene a sua volta cercatrice di altre pecore smarrite, anch’essa da condurre nell’unico ovile del Signore.
La comunità cristiana deve essere missionaria secondo la regola di Dio e di Cristo Gesù, perché è volontà di Dio che tutti gli uomini arrivino alla conoscenza della verità. Ora la verità non sono i principi universali del retto agire. La verità che tutti devono conoscere è Cristo Gesù, che è la verità di ogni altra verità, la verità dell’intera umanità, la verità di ogni singolo uomo.
Finché un uomo non giunge a Cristo Gesù, non diviene suo corpo, sua vita, non viene fatto parte di Lui, non è ancora nella verità. La verità cristiana non si conosce. Si diviene verità cristiana attraverso l’incorporazione nella verità. Poiché l’uomo diviene uomo solo in questa partecipazione o incorporazione, chi ama l’uomo, per dovere di carità e di amore, necessariamente dovrà trasformarsi in un missionario. Se non lo fa’, mai potrà dire di amare i suoi fratelli. Cristo Gesù ama l’uomo, ha amato l’uomo, amerà l’uomo e sempre sarà missionario del Padre per condurre le sue creature in Lui, verità e vita, salvezza e pace, giustizia e santità, sapienza e saggezza dell’umanità intera. Altre cose mai potranno dirsi missione. Manca l’inserimento in Cristo Gesù.