VANGELO (Lc 21,29-33) Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Commento
La fine di Gerusalemme verrà. Sarà anche imminente. A breve distanza. Trenta, quaranta anni e tutto sarà compiuto. Di ogni parola di Gesù sempre vi sarà il suo compimento. Nessuna di esse rimarrà incompiuta, irrealizzata, resterà semplicemente parola e basta. La Parola di Gesù è vera profezia e come tale ha il suo compimento nel tempo e nell’eternità, nella storia e dopo di essa.
La fine di Gerusalemme non dovrà essere vista come un atto punitivo per i peccati dei suoi figli. La si deve vedere invece come il più grande atto della misericordia di Dio, della sua bontà, carità, immenso amore per la stessa città. Gerusalemme nella storia è stata sempre distrutta, consumata dal fuoco, quando i suoi figli hanno distrutto l’Alleanza con il loro Dio e Signore. La promessa di Dio di conservare il suo popolo nella Terra Promessa è stata sempre legata all’osservanza dell’Alleanza stipulata al Sinai. La fine di Gerusalemme avrebbe dovuto portare i figli di Israele ad un vero atto di presa di coscienza, di riflessione, meditazione, conversione. Perché tutto questo è avvenuto? Perché ci è capitato questo male?
La risposta non poteva essere che una sola: se noi siamo stati distrutti è perché noi abbiamo distrutto l’Alleanza. Quando abbiamo distrutto l’Alleanza? Quando non abbiamo accolto il Messia del Signore. Quando lo abbiamo crocifisso. Quando abbiamo reso martiri i suoi discepoli, perché non abbiamo voluto convertirci alla pienezza della verità che Gesù Signore è venuto a portare in mezzo a noi.
È questo il motivo per cui la fine di Gerusalemme è presentata da Gesù come manifestazione potente della venuta del regno di Dio in mezzo agli uomini. Essa attesta la fine dell’Antica Alleanza e l’avanzare nella storia della Nuova Alleanza di Dio con il resto di Israele e per mezzo di esso con il mondo intero.
Leggere così la storia richiede coraggio, audacia, fortezza di Spirito Santo. Soprattutto richiede la pienezza della verità della rivelazione nel cuore. Gesù è questa pienezza, questa fortezza nello Spirito Santo, questa sapienza ed intelligenza divina, questa scienza eterna per la comprensione e la lettura di tutta la storia secondo la verità del Padre, mai secondo le menzogne di comodo degli uomini.
Ogni giorno la storia scorre sotto i nostri occhi. Ma qual è la nostra lettura? Non certo di verità. Essa è solo di comodo, è a gusto, desiderio, piacimento, interesse, stoltezza, insipienza, menzogna, grande falsità. È una lettura che non ci conduce a conversione, a pentimento, a revisione dell’intera nostra vita. È una lettura che non ci salva. È una lettura che ci conduce ad incrementare le morti, le guerre, le catastrofi, le grandi uccisioni, le inimicizie, le rotture delle relazioni, lo scontro tra i popoli e le civiltà.
È una lettura che conduce all’odio non all’amore, all’egoismo non alla carità, alla separazione non all’unità, alla guerra non alla pace, alla distruzione non all’edificazione. È una lettura che spaventa, perché è falsa, temeraria, bugiarda, ingannevole, contraddittoria, parziale, adattata ad ogni falsità del cuore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Madre della Sapienza, aiutaci a leggere la storia con gli occhi di Gesù Signore. Angeli e Santi di Dio, custoditeci nella verità.