San Vincenzo de’ Paoli

VANGELO (Lc 9,7-9) Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Commento

Erode è incuriosito dal Rabbì Gesù, sente la gente che ne parla, vorrebbe vederlo… ma il suo non è il desiderio profondo di chi cerca la verità, il grido interiore di chi ha percorso tutte le strade del pensiero per approdare alla fede, l’ansia salutare che ci impedisce di essere soddisfatti di ciò che la vita ci può donare per cercare l’altrove… No, Erode è annoiato dal suo potere, dalla sua fama, dalla sua ricchezza, la sua è solo la richiesta viziata di un potente, il debole afflato mistico di un uomo che ha abbandonato da fede dei Padri per seguire le tortuose e perverse vie del potere politico, il leggero brivido di moda che affianca al mio delirio un qualcosa di spirituale per sentirmi in armonia con la mia coscienza. Sciocco e presuntuoso Erode! Quando capirai che tutto ciò che hai è nulla e vento? Che la gloria che insegui è più fragile di un fiore del campo? Non è curioso? Nessuno di noi saprebbe chi è Erode il grande, o suo figlio o Ponzio Pilato, se non fosse perché il loro nome è finito, quasi casualmente, nel racconto delle vicende di un oscuro falegname di Nazareth. Logica devastante di Dio: i potenti di questo mondo vengono oscurati dal più insignificante dei poveri in un paese occupato da una potenza mondiale. Così è, amici, così vuole Dio, che si diverte a rovesciare i potenti dai troni e ad innalzare gli umili, a saziare gli affamati e a rimandare a mani vuote i ricchi. E noi, da che parte ci schieriamo? Dalla parte di Dio o della logica di questo mondo, sempre preoccupati di conoscere le persone giuste, ansiosi nel ben apparire davanti ai superiori o maturi e liberi nella nostra profezia? Signore, liberaci dall’ansia dell’apparire, dal potere che non diventi servizio, dall’eccesso che offende i poveri, dalla gloria che non sia stupita riconoscenza del tuo amore per noi!
Erode è curioso, Signore, ma non è disposto a mettersi in gioco, non ti segue, aspetta che tu venga per poi, magari, tagliarti la testa per rivedere il seduttivo ballo di un’adolescente. Rendici liberi dalle passioni che ci annebbiano il cuore, salvaci dalla tentazione del potere che diventa sopraffazione, tu che sei venuto per servire e non per essere servito…

Questa voce è stata pubblicata in Generale. Contrassegna il permalink.