La parola di Dio approda, grazie allo Spirito, al libro delle Scritture. Ma il libro delle Scritture non ha come finalità prima o essenziale la sua collocazione in una biblioteca. La bibbia è stata scritta per essere letta, proclamata, accolta da parte dei singoli e soprattutto della comunità dei credenti, la chiesa, specialmente allorché essa celebra le opere compiute da Dio in Cristo per la nostra salvezza. C’è una specie di movimento circolare: la Parola detta-ascoltata-veduta diventa Scrittura-testo, e la Scrittura ridiventa Parola da ascoltare e accogliere qui e oggi. L’evento della Rivelazione, che le Scritture in quanto documento storico-letterario attestano, vuole in qualche modo riprodursi ogniqualvolta la Scrittura è letta e ascoltata, generando dei credenti (la fede viene dall’ascolto). Ogni testo letterario mira a comunicare, a coinvolgere il lettore/ascoltatore, a interpellarlo, a suscitare qualcosa in lui. Comprendere è comprendersi di fronte a un testo. Non già imporre a un testo la propria capacità finita di comprendere, ma esporsi al testo e ricevere da esso un sé più vasto … Come lettore, non mi trovo a comprendermi… La comprensione è contemporaneamente disappropriazione e appropriazione. Ogni lettore/ascoltatore è in qualche modo coinvolto nella vicenda di un testo, tanto più se il testo è quello delle Scritture.
Franco Ardusso